FEBBRAIO 2015 - Metti in ordine la tua stanza!


Metti in ordine la tua stanza!
Non credo si esageri quando si afferma che un buon terzo della vita viene trascorsa con i rispettivi genitori. Vivere a casa con la proprio famiglia, che ci piaccia o no, implica il fatto che buona parte delle regole vengono stabilite da altri e che a noi tocchi il compito di rispettarle.
Se nell’indipendenza del “vado a vivere da solo” vige il metodo dell’autogestione, in un clima di condivisione, come quello della famiglia appunto, non ci si può esimere dal recepire, incamerare ed eseguire le direttive imposte.
Su un piano puramente percettivo le regole possono essere considerate come informazioni atte a privarci della libertà individuale ma se si guardano con un occhio più attento è facile scoprire che sono, in realtà, uno strumento da utilizzare, inventare e rielaborare.
Metti in ordine la tua stanza!
È un imperativo!
È l’ordine dall’alto che ti ricorda che anche se sei adulto, serio, responsabile, indipendente, concreto, affidabile e impeccabile, c’è sempre qualcosa che deve essere sistemato. Anche quando vivi da solo.
Poco importa se la materia di cui si parla è tangibile o emotiva, sta di fatto che mettere in ordine la propria stanza diventa una necessità imprescindibile. Che si voglia oppure no.
All’inizio non è facile lasciarsi andare alla ripartizione ragionata degli spazi e delle forme poiché a ben guardare in quel disordine perfettamente organizzato è facile trovare tutto quello di cui si ha bisogno. L’utilizzo di cassetti e armadi diventa pressoché inutile e si comincia a pensare che l’ordine serva solamente a depistare le menti ribelli e che mai ci si arrenderà al dispotismo dei maglioni piegati e delle geometrie dei libri ma basta spostare un qualunque foglio di carta sullo scaffale per scoprire che di fatto tutto questo rimuginare sull’indipendenza e sull’imposizione delle regole è stato solamente un alibi.
Cominci a scoprire che se assesti una lampada ottieni più luce, se sposti il tappeto è più comodo scendere dal letto, se rimbocchi le coperte nel materasso non corri il rischio di avere i piedi al freddo durante la notte.
E così piano piano, pezzo dopo pezzo, la stanza comincia a cambiare forma, colore e contenuto, l’umore ne giova e le idee prendono spazio perché non inciampano tra gli oggetti sparsi per terra.
Da bravi ragazzi quali siamo anche noi stiamo mettendo a posto la nostra stanza; stiamo raccogliendo, organizzando, pianificando, condividendo, studiando, confrontando, viaggiando, immaginando, elaborando, parlando, discutendo, cercando, valutando, decidendo, proponendo, progettando e altri piacevoli gerundi, se volete.
Una stanza in ordine vuole per sé tempo e dedizione e a noi ha chiesto diversi mesi per essere al massimo, è un prezzo che paghiamo volentieri perché siamo sicuri che ci darà buoni frutti.
Quello che possiamo dire ora è che la biancheria sarà riposta nei cassetti, le scarpe stanno per essere sistemate nelle scatole, i pantaloni sono ad un passo dall’essere appesi alle grucce e le camicie quasi tutte al loro posto. Tutt’altro discorso vale per i calzini che hanno la tendenza a spaiarsi ma non siamo preoccupati per questo, lo consideriamo un modo per ricordarci che in mezzo a tanto materiale c’è sempre qualcosa da cercare, ritrovare e riscoprire.
Hasta luego !
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