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MAGGIO 2015 - Mantenere la distanza di sicurezza


Mantenere la distanza di sicurezza!

Il che vuol dire tenersi a debita lontananza da qualcuno o da qualcosa, onde evitare che un divario ravvicinato possa causare danni irreparabili.

Aspettate il vostro turno qui per la riservatezza del cliente. Il che vuol dire che quel cliente non ha nessuna voglia di essere importunato da voi e che entrare nella sua personale sfera d'azione comporta quasi certamente una violazione del proprio spazio vitale.

Non oltrepassare la striscia a terra. Il che vuol dire che si consiglia di non compiere nessuna azione che possa compromettere il rispetto della giusta distanza tra la striscia stessa e l'obiettivo prescelto.

Ora immaginiamo che a Qualcuno non interessi tutto questo e che codesto Qualcuno consideri la distanza come un semplice fattore che può essere modificato attraverso un'azione personale. Poniamo il caso che sempre questo Qualcuno inizi a infrangere le regole e che, improvvisamente, si metta a tallonare il primo passante per strada, senza attendere il suo turno nel punto X e che decida, proprio perché non riesce a controllarsi, di oltrepassare la striscia a terra.

Sicuramente la prima reazione del passante sarà quella di insultarlo e scacciarlo via, perché si sentirebbe minacciato e anche un po' spaventato dalla spavalderia dello strano individuo. Senza ombra di dubbio, il cliente che si è visto sbucare alla propria destra lo sconosciuto avrà un moto di difesa e qualche parolaccia gli scapperà di certo. Indubitabilmente, la generica Gente si indignerà quando il nostro strambo amico oltrepasserà la striscia a terra con la semplicità con cui ordina un gelato al pistacchio e potremmo giurare fin d'ora che tutta questa incomprensione porterebbe a qualcosa di molto spiacevole.

Il nostro Qualcuno, però, non è mosso dal tentativo di importunare la Gente, ma semplicemente dall'idea di accorciare le distanze tra lui e loro. Fatto sta che, un passo alla volta, il protagonista di questa storia inizia quotidianamente a infrangere piccole regole: prima la distanza di sicurezza, poi la riservatezza del turno e infine la striscia a terra, cosicché le persone attorno a lui, abituandosi a queste stramberie, cominciano a vedere non più Qualcuno ma Uno che fa cose buffe, ma che è molto simpatico.

E passare da essere Qualcuno a essere Uno non è affatto poco.

Con questa nuova vita, Uno può iniziare a parlare con le persone, a sorridere con le persone, a scambiare pareri con le persone, a passeggiare con le Persone (che nel frattempo sono passate ad essere da generica Gente a Persone vere e proprie) e ciò che prima sembrava irraggiungibile, perché la Gente aveva paura di essere tallonata e spiata alla coda di una cassa o di essere ammassata sulla striscia per terra, ora diventa la quotidianità, in uno scambio continuo di esperienze, dialogo e pacche sulle spalle.

A volte uscire dal proprio spazio vitale può aiutare a vedere le cose da un altro punto di vista, da una prospettiva più ampia, a valutare con maggiore lucidità, a decidere che, in fondo, condividere non è necessariamente pericoloso e che, dopotutto, continuare a dialogare invece che tacere può avere i suoi riscontri. Si scopre che se Qualcuno si avvicina non è necessariamente per ingannare, ma per accorciare una distanza che altrimenti porterebbe alla deriva una possibilità di creare qualcosa. Si scopre anche che non è così difficile distinguere un malintenzionato da un onesto e che le ostinate distanze di sicurezza servono solo a confondere le azioni buone da quelle cattive, così da renderle uguali, indistinguibili e prive di responsabilità.

Ma alla fine Uno, giorno dopo giorno, insistendo laddove è necessario e raccogliendo i momenti di sconforto per buttarli nella spazzatura, riesce nel suo intento. Da quel giorno in poi, le distanze sono ridotte e in alcuni casi eliminate, cosicché diventa sempre più frequente vedere non più Persone in fila, ma di fianco l'una all'altra, non più in code piene di riservatezza, ma di reciproco sostegno, non più su limiti da temere, ma in spazi da percorrere.

Nessuno avrà più timore di Uno e le Persone che una volta erano genericamente Gente avranno Nomi e Cognomi.

Se vi capita, provate ad aguzzare la vista mentre siete in giro per il centro, durante un picnic o tra una piadina e l'altra. Vi accorgerete subito di Uno: non è certamente il tizio che smania e spintona per attirare l'attenzione e non irromperà nel bel mezzo delle vostre chiacchiere con un ben dosato atteggiamento simpatico. Uno è quello che tiene sempre la distanza di sicurezza quando è in macchina, aspetta il suo turno quando è in fila ad una cassa e non oltrepassa mai la striscia a terra in prossimità di un binario.

Hasta luego !

A maggio accorciamo le distanze tra la Compagnia della Quarta e altre realtà artistiche:Mario Coccetti ha curato le coreografie di RENT per la regia di Edoardo Scalzini che ha debuttato in anteprima il 16 maggio presso il Centro Pandurera a Cento (FE). Inoltre sarà impegnato nelle coreografie di BASSA CONTINUA – TONI SUL PO, ultima tappa della trilogia dedicata al pittore Antonio Ligabue, per la regia del Premio UBU Mario Perrotta. Un evento di grande portata che coinvolgerà 180 artisti provenienti da differenti esperienze formative e che si svilupperà nelle terre che ha ospitato il genio del Pitùr. In scena dal 20 al 24 maggio, con repliche pomeridiane e serali, con partenza da Gualtieri, Guastalla e Reggio Emilia. Info su www.progettoligabue.it

DUST – Polvere

Padova

30 maggio 2015, ore 21 - Estratto

Info e prenotazioni:

www.teatrostabileveneto.it/padova/

Info imminenti su www.compagniadellaquarta.it

Bleiburg (AUSTRIA)

CCB – Center for Choreography Bleiburg/Pliberk.

31 luglio 2015, ore 20.30

Info: www.ccb-tanz.at.

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